Abstract
La distorsione laterale della caviglia rappresenta una delle lesioni muscoloscheletriche più comuni, soprattutto in ambito sportivo. Questo articolo analizza l’epidemiologia, la classificazione, l’approccio diagnostico e i trattamenti, con particolare enfasi sulle strategie riabilitative avanzate e innovative. L’obiettivo è fornire una sintesi aggiornata basata sulle più recenti evidenze scientifiche.
1. Introduzione
Le distorsioni di caviglia costituiscono fino al 20% di tutte le lesioni sportive, colpendo frequentemente atleti che praticano sport con rapidi cambi di direzione come basket, calcio, pallavolo [1]. Nella maggior parte dei casi, si tratta di distorsioni laterali causate da un movimento forzato in inversione, con danno principale al legamento peroneo-astragalico anteriore (ATFL) [2].
2. Classificazione e Stadiazione
La classificazione delle distorsioni si basa sull’entità del danno legamentoso:
- Grado I: stiramento legamentoso senza lacerazioni, con minimo edema.
- Grado II: lacerazione parziale, dolore moderato, instabilità lieve.
- Grado III: rottura completa, dolore severo, instabilità marcata [3].
La valutazione clinica, supportata da test come il “drawer test anteriore” e il “tilt test”, è fondamentale per una corretta stadiazione.
3. Diagnosi
Esame obiettivo
Include palpazione dei legamenti, ricerca di ematomi, test di instabilità articolare.
Imaging
- Radiografia secondo le Ottawa Ankle Rules per escludere fratture.
- Ecografia per lesioni legamentose acute.
- RMN nei casi cronici o per diagnosi differenziale [4].
4. Trattamento Conservativo
Fase acuta (0–5 giorni): RICE
- Rest, Ice, Compression, Elevation.
- Uso di FANS per il controllo del dolore.
Fase subacuta (5–14 giorni): Mobilizzazione precoce
- Bendaggi funzionali o ortesi dinamiche sostituiscono l’immobilizzazione rigida.
- Inizio di esercizi attivi, stretching e mobilità articolare [5].
Fase riabilitativa avanzata (dalla 3ª settimana)
- Propriocezione su superfici instabili.
- Rinforzo dei muscoli peronei, tricipite surale.
- Allenamento neuromuscolare e prevenzione recidive [6].
5. Trattamenti Fisioterapici e Tecnologie Avanzate
5.1 Terapie fisiche
- TENS, crioterapia, laserterapia per gestione del dolore e accelerazione dei tempi di recupero [7].
5.2 Riabilitazione propriocettiva computer-assistita
- Utilizzo di dispositivi come Biodex Balance System e Wii Balance Board per la stimolazione sensomotoria.
5.3 Terapia con stimolazione neuromuscolare (NMES)
- Migliora il reclutamento muscolare e la stabilità dinamica.
5.4 Terapia manuale avanzata
- Tecniche di mobilizzazione articolare e manipolazione secondo Maitland e Mulligan.
5.5 Trattamenti rigenerativi
- In casi selezionati, PRP (plasma ricco in piastrine) o terapia con fattori di crescita per stimolare la riparazione legamentosa [8].
6. Prevenzione delle recidive
- Programmi di rinforzo muscolare e propriocettivo continuativo.
- Uso di taping funzionale o ortesi durante l’attività sportiva.
- Educazione motoria e adattamento del gesto tecnico [9].
7. Conclusioni
La distorsione di caviglia, sebbene comunemente sottovalutata, può comportare gravi conseguenze funzionali se non trattata correttamente. Le attuali evidenze supportano l’importanza della mobilizzazione precoce, della riabilitazione propriocettiva intensiva e dell’impiego di tecnologie avanzate nella gestione del trauma. Un approccio multimodale, personalizzato e integrato rappresenta oggi lo standard ottimale.
Bibliografia
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Articolo scritto e redatto dalla dott.ssa Paola Gillone e dott. Matteo Salone e dott. Michele Garau
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